VIAGGIO DI UN NEO-TEMPLARE IN TERRASANTA

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Cari Fratelli, anche se brevissimamente,

non posso fare a meno anche quest’anno di lasciarvi un mio piccolo pensiero. Un pensiero semplice, ma importante, perché suggerito in un luogo emblematico. Suggerito al mio spirito, ancora scosso dalle innumerevoli emozioni del viaggio in terra Santa.

Appena la settimana scorsa ho avuto l’onore di solcare con grande fervore e devozione i luoghi della cristianità e della storia dei nostri fratelli templari. Un‘ emozione non ancora del tutto metabolizzata. Ho pregato anche per tutti i miei fratelli. Entrando a Gerusalemme, in particolar modo, mi è sembrato che il tempo si fosse fermato. Scorreva tutto più lento del solito, e non era solo per la differenza del fuso orario.

Soffermarmi sulle emozioni vissute sarebbe riduttivo e comunque non è questo il momento.

Ma permettetemi solo questa breve riflessione perché sento di dover contribuire a questa splendida giornata con un invito. L’esperienza sul monte Carmelo, l’attraversamento del  deserto di Giuda, le grotte di Qumran, il bagno nel mar morto, il santo sepolcro, il muro del pianto, la spianata del Tempio  e tutti i diversi posti, mi hanno regalato delle emozioni fortissime riportandomi nel passato. Sulle mappe medievali Gerusalemme è posta al centro del mondo, e sono convinto che sia ancora il centro del mondo. In quel tempo, come oggi è la città sacra per eccellenza. La culla di tre religioni: ebraismo, cristianesimo e islam e il crocevia universale della spiritualità. Il  luogo in cui accaddero eventi storici fondamentali per l’umanità e la religione. Eventi, che comunque li si voglia leggere, finirono per rinsaldare il legame tra Dio e l’uomo. Ci sono notevoli parallelismi tra presente e passato che ci fanno comprendere che il tempo sembra essersi fermato o forse non è mai trascorso veramente.

La concezione medievale del Sacro Romano impero è notevolmente simile alle ispirazioni dei fondatori dell’Unione Europea. Gli assassini in Siria sono sia i discendenti dei sicari giudei  che i progenitori degli uomini bomba dell’hezbollah. L’atteggiamento ostile di molti musulmani nel medio oriente è molto simile a quello dei loro predecessori nei confronti del regno crociato di Gerusalemme.

Numerosi  leader arabi da Saddam Hussein sino a Gheddafi hanno aspirato a diventare saladini dell’ultim’ora, minacciando di morte l’infedele in nome della guerra santa.

Il conflitto continua anche tra palestinesi, in maggioranza musulmani e israeliani, per lo più ebrei. Non si può di certo dire che lo spirito di tolleranza abbia significato la fine di ogni inimicizia tra cristiani e musulmani. Oggi le moschee vengono costruite nel cuore di quella che una volta si chiamava cristianità, a Parigi, Londra e a Roma ma la pratica della religione cristiana rimane proibita in Arabia, il cuore dell’islam. Molti stati tra cui Iran, Sudan, Afghanistan, Pakistan governano secondo l’insegnamento del corano. Conflitti armati tra cristiani e musulmani continuano in Africa, Balcani, Indonesia, Filippine. Fondamentalisti islamici continuano ad uccidere missionari cristiani (Pakistan).

In definitiva se guardiamo con occhi attenti la crociata per la liberazione del Santo sepolcro non si è mai conclusa veramente. Testimonianza di ciò è l’esodo dalla terra santa dei cristiani ivi nati,  che sentono di non avere futuro in un paese che pur  vide la nascita della loro religione. Nel prossimo millennio l’unico corpo significativo di cristiani a pregare nella chiesa del santo sepolcro a Gerusalemme saranno i pellegrini volati fin lì in aereo. Gerusalemme è Il luogo in cui vissero e lottarono eroicamente anche i Templari eppure oggi non si possono nemmeno nominare. Le stesse guide evitano l’argomento preferendo parlare solo di crociati.

I templari rappresentarono una forza multinazionale ingaggiata in difesa della concezione cristiana di ordine del mondo e chi intende proseguire le loro orme deve ritornare al perseguimento di tale fine. L’antica missione dei fratelli templari deve essere ripresa da noi nuovi promotori e osservatori della tradizione del Tempio.

Entrando nel  Santo sepolcro e in tutti i principali luoghi sacri affinando la vista ho notato, tra l’altro, le immense pareti piene di piccoli segni del passato. Migliaia di piccole crocette  incise,  graffiate sulle mura della chiesa santa e su tutti i luoghi sacri. Quelle firme di migliaia di cavalieri sono la testimonianza di un eroico passaggio e un monito per chi sa leggere la pietra.

Un messaggio per i fratelli sparsi nel mondo, ecco l’invito :

Sempre nel nome della tolleranza e del senso di rispetto dell’universalità che fece grande l’ordine,  potremmo tracciare un primo solco di riconquista storica e spirituale del Tempio  organizzando e promuovendo un itinerario templare nei luoghi cari alla nostra storia che diventi tappa fissa per tutti i fratelli che potranno insieme rivivere la storia  attraverso le testimonianze non scritte e  camminando insieme non temere di riesporre le proprie insegne in nome di una “leggenda” che non può tramontare.

Non nobis

Ce-Fa-Lu

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