5 maggio, 199 anno della morte di Napoleone Bonaparte

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Non è esistito in epoca moderna persona più particolare e gigantesca del piccolo (solo di statura) Napoleone Bonaparte.

Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia e divenne ufficiale d’artiglieria, e Generale durante la Rivoluzione Francese, a 20 anni esatti dalla sua nascita (15 agosto 1769)

Divenne famoso con le Campagne d’Italia e Primo triumviro dei Francesi dopo il Colpo di Stato del 18 brumaio anno VIII della Rivoluzione (9 novembre 1799) con l’abate Emmanuel Joseph Sieyès e Pierre-Roger Ducos

Poi primo console il 18 maggio 1804 e in seguito si fece incoronare Imperatore dei Francesi col titolo di Napoleone I il 2 dicembre 1804.

Fu in quel periodo che Napoleone Bonaparte riconobbe ufficialmente l’Ordine Templare come Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem 1804.

Nella sua vita Napoleone ebbe tutto e perse tutto, rimanendo confinato sino alla morte prematura nell’Isola di Sant’Elena sotto la custodia degli Inglesi.

Non è a tutt’oggi chiaro come sia avvenuta la morte dell’Imperatore e tante sono le ipotesi.

Soffriva da tempo di dolori allo stomaco e sicuramente la condizione carceraria non è stata sicuramente la migliore cura.

Si è ipotizzato o una ulcera peptica, un’ulcera circoscritta che colpisce la mucosa (il rivestimento) dello stomaco, la prima porzione dell’intestino tenue o, occasionalmente, la parte inferiore dell’esofago, oppure da un tumore allo stomaco.

Una delle teorie complottistiche, punterebbe sull’avvelenamento da arsenico.

Il 13 gennaio 2007 è stato comunque pubblicato un articolo che confermerebbe la tesi del cancro allo stomaco causato da un’infezione cronica da Helicobacter pylori. Secondo tale studio, pubblicato sulla rivista Nature Clinical Practice Gastroenterology and Hepatology da parte di alcuni ricercatori svizzeri, canadesi e americani, le tracce di arsenico si spiegherebbero con il fatto che era usanza tra i viticoltori dell’epoca pulire l’interno delle botti con soluzioni contenenti tale elemento chimico.

Una ricerca dell’INFN, sostiene che il livello di arsenico è compatibile con quello della propria ricerca effettuata sui capelli di Napoleone risalenti a varie età della sua vita, fin dall’infanzia, che evidenziano una sostanziale stabilità dei livelli di arsenico, paragonabili peraltro a quelli rilevati nei capelli del figlio Napoleone Luigi (sempre risalenti a diverse età) e a quelli della moglie, l’imperatrice Giuseppina (prelevati dopo la morte), e comunque in quantità ritenuta non letale. Inoltre, confronti effettuati con capelli di persone coeve hanno dimostrato che il livello medio di arsenico riscontrato in capelli di persone risalenti a 200 anni prima era superiore di circa 100 volte a quello attuale.

Alla morte dell’Imperatore lo scrittore e poeta Alessandro Manzoni scrisse la più nota ode il 5 maggio che riproponiamo nella suggestiva interpretazione del nostro confratello Brenno Adelchi Ambrosini

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