Come vestivano le donne nel medioevo

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Il capo di vestiario in uso presso il popolo, in epoca medievale, a partire dall’anno 1000, divenne la lunga tunica, dalle tonalità prevalentemente scure. Essa era sprovvista di tasche, ed una cintura lunga cingeva i fianchi. A differenza della semplicità dell’abbigliamento femminile in uso quotidiano,  le donne più abbienti si ornavano con  abiti lunghi e preziosi, ingentiliti da veli, sottovesti, nonché cappelli velati e a forma conica. Le Crociate fecero conoscere anche diversi tessuti e lavorazioni per meglio tagliare le vesti e gli abiti.

Anche le classi sociali si contraddistinguevano dall’abbigliamento così come in ambito ecclesiastico, dove gli abiti avevano lo scopo di definire le cariche religiose a seconda della ricchezza delle vesti sacre. Una particolarità era rappresentata dalle maniche che, esposte ad ogni tipo di sporcizia e di facile consumo, potevano essere intercambiate. Nell’età del medioevo, a proposito delle loro pregiate lavorazioni, e della loro intercambiabilità,  rappresentavano un trofeo ambito in segno di amore, nelle dispute dei tornei. La parola mancia, manche, manica dalla lingua francese) significa manica. Il mantello, più o meno di pelle d’animale pregiato, rendendo la figura più nobile, avvolgeva e fungeva da ulteriore protezione. Completavano l’abbigliamento, scarpe mocassinate di stoffa, di cuoio.

scritto da Pio Pannone e Antonella Festini

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